Self-Supporting angle e sbalzi

Come prima cosa occorre definire cosa si intenda per porzione a sbalzo in modo quantitativo. A tal fine si deve introdurre il concetto di self-supporting angle. In estrema sintesi esiste, per ciascun materiale, un angolo limite: se la superficie cresce con un angolo superiore ad esso, questa tenderà a crollare tanto più quanto più la superficie è vicina all’orizzontalità. Nella maggior parte dei casi tale angolo limite è pari a 45°. Caso particolare è il titanio che sopporta angoli fino a 30° rispetto all’orizzontale. Questo limite, nel caso di superfici curve, è da applicare all’angolo formato tra piano tangente e piano “orizzontale” o “verticale”.

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La raccomandazione è che sbalzi superiori ad 1 mm devono, in genere, essere supportati. In alternativa è possibile progettare opportunamente la transizione, aggiungendo smussi o superfici piane inclinate (che però siano sempre entro l’angolo limite) o raccordi di raggi inferiori a 5 mm (questa opzione è quindi limitata a piccoli sbalzi). Nel caso in cui lo sbalzo colleghi due pareti che crescono parallele, sono, in genere possibili sbalzi fino a 3 – 4 mm. Oltre tale soglia è necessario inserire supporti.