Progettare gli assiemi: tolleranze e gap

Una delle peculiarità di questa tecnologia è la possibilità di stampare assiemi già assemblati, ossia di stampare parti distinte durante un singolo processo, disponendole di modo che costituiscano già un assieme. Tale capacità non solo consente di evitare in tutto od in parte la fase di assemblaggio, tipica delle produzioni con tecnologie più tradizionali, ma può anche consentire di realizzare assiemi altrimenti non realizzabili, in quanto una parte può letteralmente crescere all’interno di una cavità di una seconda parte, cavità che, al termine della stampa, potrà anche essere chiusa rendendo la prima parte inaccessibile.

Soprassedendo sulla creazione dei supporti, l’esempio in Figura mostra un assieme che non può essere realizzato con tecnologie tradizionali. Nella parte superiore è ancora visibile ciò che resta dei supporti dopo che i pezzi sono stati staccati dalla piastra.

È evidente come se le parti fossero realizzate in modo indipendente, non sarebbe possibile inserire il perno centrale. Appare però evidente come le superfici inclinate, non essendo facilmente accessibili una volta completata la stampa, non devono richiedere supporti. La loro inclinazione deve essere quindi tale da rientrare nella zona in cui il materiale è in grado di auto-supportarsi ed inoltre il gap deve essere tale da garantire che esse non si saldino tra loro (0.3 – 0.5 mm circa).

Attenzione particolare deve poi essere prestata alla possibilità di rimuovere la polvere non utilizzata; se si formasse infatti una cavità chiusa, questa risulterebbe piena di polvere, che potrebbe essere d’ostacolo al movimento relativo tra le due parti.

“Articolazioni” realizzate mediante SLM
Modello STL utilizzato per stampare l'”articolazione” rappresentata nella figura precedente. Il sistema è stato sezionato lungo la superficie gialla per mostrare il passaggio dei perni.